L’immagine si forma davanti ai nostri occhi; macchie di colore, vaporose, si raggrumano veloci: giochi di luci e ombre, di trafori e volumi, di pigmenti e materia. Immediatamente, ci appare una nebbia di vortici soffici e colorati: sono le chiome degli alberi, che spuntano dai muri di un giardino, oltre a un cancello chiuso e a un’inferriata. Il cascinale si mostra, vivido e reale, solo in secondo piano, dietro a una nuvola di fronde colorate, che celano e nello stesso tempo rivelano il grande edificio: il loggiato, buio e ombroso, il tetto rosso e le pareti gialle, con cui le chiome, che si innalzano dal giardino, sembrano fondersi. È l’unica immagine concreta e reale che emerge da questo sogno, colorato e distante. (Elena Piccoli)